Sindrome di Jacobs 47,XYY – da pazienti a protagonisti 

La Sindrome di Jacobs 47,XYY entra nel cuore del dibattito scientifico internazionale

L’Associazione Sindrome di Jacobs XYY Italia APS e l’Asociación Española del Síndrome 47XYY hanno partecipato attivamente al 4th International Workshop on Klinefelter Syndrome and other supernumerary sex 
chromosome aneuploidies, tenutosi a Padova dall’8 al 10 ottobre 2025. Sotto l’egida tematica “A LIFELONG JOURNEY: NEW ANSWERS TO OLD QUESTIONS”, l’evento ha fornito un cruciale confronto scientifico, elevando l’attenzione verso l’intero spettro delle aneuploidie dei cromosomi sessuali (SCA), tra cui la Sindrome di Jacobs (47,XYY).

La presenza congiunta a questo forum di eccellenza è stata fondamentale per confrontare le esigenze dei pazienti 47,XYY con le più recenti acquisizioni scientifiche e per ribadire la missione di promuovere una maggiore ricerca e collaborazione internazionale specifica per la nostra sindrome. 

Il Contributo delle Associazioni 47,XYY:

Un Modello di Cura Integrato 

Il nostro contributo è culminato con la presentazione del poster di ricerca congiunta, intitolato “From active patient involvement to multidisciplinary care to bridge the diagnostic and care gap”. Questo lavoro ha messo in luce la persistente problematica della sotto-diagnosi e della frammentazione della cura per il 47,XYY, proponendo l’istituzione di un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) specifico. 

L’indagine ha integrato la prospettiva dei pazienti indagata dalle associazioni italiana e spagnola con dati scientifici che sottolineano la necessità di un monitoraggio a vita. 

Gli interventi dei relatori hanno coperto l’intero ciclo di vita delle aneuploidie, offrendo molteplici e dirette implicazioni anche per la Sindrome di Jacobs

Presentiamo ora gli interventi scientifici che, incrociando i dati di ricerca con le esigenze della nostra comunità di pazienti, riteniamo siano di maggiore e immediata rilevanza per la Sindrome 47,XYY e per la definizione di un modello di cura specifico

Questa sessione ha indagato i meccanismi genetici ed epigenetici alla base delle SCA, con chiare connessioni alla Sindrome 47,XYY

Dott. Antonio Adamo – Il cromosoma Y in più:
effetti cellulari e epigenetici

Un intervento di particolare rilevanza per la Sindrome di Jacobs è stato quello del Dott. Antonio Adamo (Arabia Saudita). Con la sua relazione Structure and features of the supernumerary X chromosome and the role of epigenetics – a stem cell perspective, ha condotto uno studio fondamentale che sposta l’attenzione dalla semplice presenza di un cromosoma sessuale in più al suo reale impatto sul funzionamento delle cellule.

Il Punto di Svolta per la Sindrome di Jacobs 47,XYY: 

Attraverso lo studio di cellule staminali riprogrammate, cioè cellule umane che possono essere “riportate indietro” e osservate come nei primissimi momenti dello sviluppo, il gruppo del Dott. Antonio Adamo ha scoperto qualcosa di molto importante:
nel caso della Sindrome di Jacobs (47,XYY), il cromosoma Y in più non resta passivo, ma interferisce con il normale funzionamento dei geni, un po’ come un interruttore difettoso che manda segnali sbagliati dentro la cellula.

Questa interferenza cambia il modo in cui i geni vengono “letti” e utilizzati, influenzando processi fondamentali per il corretto sviluppo delle cellule cerebrali.
E ciò che ha sorpreso i ricercatori è che questo squilibrio non è causato da modifiche epigenetiche classiche, cioè da “etichette” chimiche che normalmente regolano l’attività dei geni, ma da un dialogo anomalo tra i cromosomi sessuali X e Y.

In pratica, il cromosoma Y in più non agisce da solo, ma crea un effetto domino che altera anche il comportamento di altri geni importanti per lo sviluppo cerebrale.

Questa scoperta è di grande rilievo perché mostra che la sindrome 47,XYY (Jacobs) e la 47,XXY (Klinefelter), pur essendo diverse, condividono meccanismi cellulari simili che potrebbero spiegare alcuni tratti comuni, come le difficoltà di linguaggio, di apprendimento o di regolazione comportamentale.

Grazie a questi risultati, oggi abbiamo una base scientifica più chiara per capire cosa succede davvero nelle cellule delle persone con un cromosoma Y in più; un passo avanti fondamentale per sviluppare in futuro approcci mirati e personalizzati, capaci di sostenere meglio lo sviluppo e il benessere delle persone con la Sindrome di Jacobs (47,XYY).

📄 Riferimento:
Astro V, Cardona-Londoño KY, Cortés-Medina LV, et al. An iPSC-based model of 47,XYY Jacobs syndrome reveals a DNA methylation-independent transcriptional dysregulation shared with male X aneuploid cells. Genome Research. 2025. PMCID PMC12212075, PMID 40494628.
🔗 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40494628/

Dott.ssa Anne Skakkebæk – Trascrittoma ed epigenoma: come X e Y dialogano nei tessuti

Un altro contributo di rilievo è stato quello della Dott.ssa Anne Skakkebæk (Danimarca), che con la sua presentazione The transcriptome and epigenome across different tissues ha analizzato come il numero anomalo di cromosomi sessuali possa modificare l’attività dei geni e la regolazione epigenetica nei diversi tessuti del corpo.

I risultati mostrano che variazioni nel numero dei cromosomi X e Y influenzano in modo complesso l’espressione genica, con effetti specifici a seconda del tipo di tessuto.
Inoltre, la ricercatrice ha evidenziato interazioni incrociate tra geni dei cromosomi X e Y, che potrebbero aiutare a spiegare alcune somiglianze biologiche osservate tra diverse aneuploidie dei cromosomi sessuali.

Questi meccanismi potrebbero contribuire ai fenotipi complessi riscontrati in queste condizioni, come le variazioni nello sviluppo e nel comportamento.

📄 Riferimento:
Johannsen EB, Just J, Viuff MH, et al. Front Genet. 2022; 🔗https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35938026/

L’area della diagnosi e della comunicazione della diagnosi è di rilevanza critica, in particolare per le diagnosi prenatali della Sindrome di Jacobs (47,XYY), che sono spesso inattese e gestite con informazioni lacunose o obsolete. L’intervento della Dott.ssa Susan Howell (USA), parte dell’équipe dell’eXtraordinarY Kids Clinic con la Dott.ssa Tartaglia, intitolato Genetic counselling in XXY, XYY and Trisomy X and parent perspectives, ha posto l’accento sulla necessità di un counseling genetico radicalmente informato, bilanciato e compassionevole per tutte le aneuploidie dei cromosomi sessuali (SCA). 

Dott.ssa Susan Howell – L’importanza di un counseling genetico adeguato per la Sindrome di Jacobs 47,XYY 

La Dott.ssa Howell ha sottolineato che le aneuploidie dei cromosomi sessuali (SCA) sono condizioni caratterizzate da alta variabilità e prognosi incerta. Volendoci concentrare sulla Sindrome di Jacobs (47,XYY), il modo in cui la diagnosi viene comunicata ha un impatto diretto e duraturo sull’adattamento della famiglia e, di conseguenza, sugli esiti dello sviluppo del bambino.

  • Contrasto alle Narrazioni Negative: Lo studio evidenzia come, soprattutto nel contesto prenatale, i genitori ricevano spesso informazioni “datate ed eccessivamente negative” che enfatizzano i rischi (come l’associazione storica e scorretta con problemi comportamentali gravi o il quoziente intellettivo basso) a discapito della potenziale qualità di vita e delle opportunità di intervento. 
  • Prognosi Bilanciata: Il counseling deve fornire una prognosi bilanciata, basata sulle più recenti ricerche prospettiche (come quelle del team Tartaglia/Howell) che mostrano che i bambini identificati precocemente e che ricevono un supporto precoce (anticipatory guidance) hanno spesso risultati di sviluppo migliori, poiché i genitori sono pronti a intervenire tempestivamente sulle sfide linguistiche e motorie. 
  • La Prospettiva dei Genitori: Un elemento chiave è l’integrazione della prospettiva dei genitori e il supporto da pari. Associazioni come le nostre (Associazione Sindrome di Jacobs XYY Italia APS e l’Asociación Española del Síndrome 47XYY) e le sue omologhe internazionali giocano un ruolo fondamentale in questo, fornendo una visione reale della vita con la 47,XYY, aiutando i neogenitori a superare l’ansia causata dall’ambiguità e dall’incertezza diagnostica. 

La ricerca della Dott.ssa Howell fornisce raccomandazioni pratiche su come, quando e cosa comunicare ai genitori e, in seguito, al bambino stesso, per favorire l’accettazione e l’empowerment. 

Dott.ssa Howell – Comunicare la diagnosi al proprio figlio: linee guida per una comunicazione graduale

La Dott.ssa Howell è co-autrice di ricerche fondamentali che analizzano in profondità le esperienze e le preoccupazioni dei genitori (indipendentemente dalla diagnosi, inclusa la 47,XYY) riguardo al momento in cui devono comunicare la diagnosi al proprio figlio. Lo studio, intitolato “How should I tell my child?” Disclosing the diagnosis of sex chromosome aneuploidies (2015), ha identificato le maggiori ansie genitoriali (come rendere la conversazione adatta all’età e l’impatto sull’autostima del bambino) e ha fornito le prime raccomandazioni pratiche per la comunicazione: essere onesti, graduali e parlarne prima della pubertà.

📄 Riferimento:
Dennis A, Howell S, Cordeiro L, Tartaglia N
🔗https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25179748/

Questa è stata la sessione di maggiore interesse diretto per la Sindrome di Jacobs, dato l’alto rischio di disturbi del neurosviluppo. 

Dott.ssa Hanna Swaab – Fenotipi neurocognitivi nelle SCT: funzioni esecutive e abilità sociali

La Dott.ssa Hanna Swaab (Paesi Bassi) ha presentato Neurodevelopmental phenotypes of children with sex chromosome trisomies, fornendo dati essenziali sull’impatto delle trisomie (XXX, XXY, XYY) sulle funzioni esecutive e sulle abilità sociali nei bambini, evidenziando la necessità di interventi precoci e mirati. 

📄 Riferimento:
Kuiper KC, Swaab JT, Tartaglia N, et al. Genes Brain Behav. 2022
🔗 https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.1111/gbb.12811

Dott.ssa Nicole Tartaglia – La roadmap dello sviluppo: tappe evolutive per diagnosi e intervento precoce

La Dott.ssa Nicole Tartaglia è una pioniera nella clinica per le aneuploidie dei cromosomi sessuali. Con la sua presentazione Milestones and developmental trajectories in sex chromosome trisomies, ha fornito lo strumento pratico per passare dalla diagnosi all’azione. 

Il Valore della “Mappa” per il 47,XYY: 

Il suo lavoro consiste nel creare una “mappa di sviluppo” o “roadmap” specifica per i bambini con trisomie dei cromosomi sessuali, inclusa la Sindrome di Jacobs. Questa mappa traccia con precisione le tappe evolutive, i momenti chiave in cui un bambino dovrebbe raggiungere determinate abilità (come iniziare a parlare, camminare, o interagire socialmente). 

Per la Sindrome 47,XYY, questa mappatura è fondamentale perché: 

  • Consente la Diagnosi Precoce: Se un bambino non raggiunge le tappe previste in tempo, si attiva un campanello d’allarme che indirizza i genitori e i pediatri verso una diagnosi genetica tempestiva. 
  • Garantisce l’intervento mirato: Conoscendo in anticipo i potenziali ritardi tipici della sindrome (spesso nel linguaggio o nella coordinazione motoria), è possibile avviare terapie (logopedia, psicomotricità) in momenti critici dello sviluppo, massimizzando l’efficacia e migliorando drasticamente la prognosi a lungo termine. Una diagnosi precoce, come sottolineato al congresso, è il primo passo per un percorso di vita di successo.

📄 Riferimento:
🔗 https://publications.aap.org/pediatrics/article-abstract/156/2/e2024068773/202655/Quantifying-the-Spectrum-of-Early-Motor-and?redirectedFrom=fulltext

Dott.ssa Laura Zampini – Traiettorie linguistiche: dai late talkers al disturbo del linguaggio evolutivo

La Dott.ssa Laura Zampini (Università degli Studi di Milano-Bicocca, Italia), con la sua presentazione Trajectories of speech-language development in Klinefelter syndrome and other sex chromosome aneuploidies, ha portato al workshop dati di ricerca essenziali sulla tempistica e la natura dei deficit di linguaggio e comunicazione nelle trisomie dei cromosomi sessuali (SCT), inclusa la Sindrome di Jacobs (47,XYY). 

L’evidenza chiave per la Sindrome di Jacobs 47,XYY: 

La ricerca della Dott.ssa Zampini e del suo gruppo si focalizza sull’identificazione precoce dei “parlatori tardivi” (Late Talkers) all’interno della popolazione con SCT. Questo lavoro è fondamentale perché dimostra che le difficoltà linguistiche iniziano molto prima di quanto si pensi e che il ritardo non riguarda solo l’espressione, ma l’intera traiettoria comunicativa. 

  • Ritardo Precoce nella Comunicazione: Gli studi mostrano che una percentuale significativa di bambini con SCT (inclusi 47,XYY) presenta un vocabolario inferiore a 50 parole a 24 mesi, il che li identifica come a rischio di persistenti disturbi del linguaggio. Ad esempio, una ricerca condotta su bambini di 18 mesi ha rilevato che i bambini con SCT mostravano significativamente minori abilità linguistiche sia nelle capacità preverbali (come lallazione e gesti comunicativi) sia in quelle verbali
  • Impatto sulla Diagnosi di Disturbo del Linguaggio Evolutivo (DLD): Un recente studio ha indagato la prevalenza del Disturbo del Linguaggio Evolutivo (DLD) nei bambini in età prescolare con SCT (XXX, XXY e XYY). I risultati sono stati allarmanti: oltre il 75% dei bambini con SCT (indipendentemente dal tipo specifico) presentava una co-diagnosi di DLD. Questo dato evidenzia che il disturbo del linguaggio non è solo un “ritardo” che si risolve, ma spesso un vero e proprio disturbo del neurosviluppo che necessita di intervento logopedico intensivo e continuativo. 
  • Specificità dei deficit: Le ricerche sottolineano l’importanza di analizzare le traiettorie di sviluppo, mostrando che le prestazioni linguistiche dei bambini con SCT sono generalmente inferiori allo sviluppo non verbale. In particolare, in età prescolare, sono state osservate prestazioni compromesse nell’accuratezza dei suoni del parlato e nelle abilità morfosintattiche espressive

Conclusioni: 

Il lavoro della Dott.ssa Zampini rafforza l’imperativo della diagnosi precoce, in linea con l’intervento della Dott.ssa Tartaglia. La sua ricerca fornisce ai clinici i marcatori precoci per individuare i bambini 47,XYY a rischio già entro i 18-24 mesi, permettendo l’attivazione tempestiva di percorsi logopedici mirati che possono modificare positivamente la loro traiettoria di sviluppo. 

📄 Riferimenti:

Valutazione DLD in età prescolare: 
Zampini L, Fasolo M, Ferrero B, et al. The Impact of an Extra Chromosome on Language: Developmental Language Disorder in Sex Chromosome Trisomies
🔗 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40523862/

Sviluppo linguistico a 2 e 4 anni: 
Zampini L, Brizzolara D, Saffioti E, et al. Language Development in Sex Chromosome Trisomies: Developmental Profiles at 2 and 4 Years of Age, and Predictive Measures
🔗  https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34983283/

Abilità comunicative a 18 mesi: 
Zampini L, Draghi S, Brizzolara D, et al. Language Development in the Second Year of Life: The Case of Children with Sex Chromosome Trisomies Diagnosed before Birth
🔗 https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC8834679/

Dott. Armin Raznahan – Neurobiologia delle SCT: imaging e basi cerebrali dei sintomi

Il Dott. Armin Raznahan (USA) ha presentato al congresso i risultati del grande studio di deep phenotyping sulle aneuploidie dei cromosomi sessuali (SCT), inclusa la sindrome di Jacobs (47,XYY). La sua relazione ha messo in evidenza gli esiti clinici e psichiatrici più rilevanti, mostrando come queste condizioni siano associate a un aumento significativo di disturbi del neurosviluppo e della sfera psichiatrica (ADHD, ASD, ansia, disturbi dell’umore e psicosi). Questo lavoro conferma l’urgenza di una presa in carico precoce e multidisciplinare, capace di affrontare la complessità dei fenotipi clinici.

Nota importante per la comunità XYY: oltre ai dati clinici presentati al workshop, rimane fondamentale il contributo di Raznahan pubblicato nel 2015 sul Journal of Neuroscience. In quello studio, grazie al neuroimaging, il suo gruppo ha dimostrato che la presenza di un cromosoma Y in eccesso provoca modifiche strutturali permanenti nella corteccia cerebrale, fornendo la “base fisica” dei sintomi osservati.

La base biologica dei sintomi nel 47,XYY

  • Alterazione dell’asimmetria cerebrale: il cervello umano è naturalmente asimmetrico, con funzioni come il linguaggio concentrate in un emisfero. Nei soggetti 47,XYY questa asimmetria risulta alterata.
  • Modifiche dello spessore corticale: variazioni nella “materia grigia” sono state osservate in regioni cruciali per linguaggio, comunicazione e funzioni sociali.

Queste evidenze mostrano che le difficoltà comunicative e sociali spesso riscontrate nella 47,XYY hanno una causa cerebrale oggettiva, e non sono semplicemente “comportamentali”. L’integrazione tra i dati clinici più recenti e le evidenze strutturali del 2015 rafforza la necessità di trattamenti e supporti basati sulla neuropsicologia, capaci di intervenire sia sul piano comportamentale che su quello biologico.

📄 Riferimenti:
Raznahan A, et al. Neuropsychiatric outcomes in XXY, XYY and Trisomy X: deep phenotyping study. Presentazione al 4th International Workshop on Klinefelter Syndrome and other sex chromosome aneuploidies, Padova 2025.
🔗 https://clinicaltrials.gov/study/NCT00001246 (studio NIMH di riferimento per i dati presentati al congresso)

Raznahan A, Lee Y, Reardon PK, et al. Cortical anatomy in human XYY syndrome: increased variability and decreased asymmetry. Journal of Neuroscience. 2015.
🔗 https://www.jneurosci.org/content/35/1/140

Dott.ssa Sophie van Rijn – Genetica e ambiente familiare

La Dott.ssa Sophie van Rijn (Paesi Bassi), nella sua relazione intitolata The role of familial environment in behavioral and neurocognitive phenotypes, ha esplorato un concetto cruciale: l’interazione tra genetica e ambiente (Nature vs. Nurture) nel determinare il fenotipo finale di una persona con aneuploidia dei cromosomi sessuali (SCT).

Il cuore della ricerca: evidenze applicabili anche al 47,XYY

La Sindrome di Jacobs (47,XYY) è una condizione genetica che predispone a vulnerabilità specifiche, in particolare nei domini neurocognitivi e sociali, come ritardi nel linguaggio, difficoltà nelle funzioni esecutive e nelle interazioni sociali. Tuttavia, la Dott.ssa van Rijn sottolinea che la genetica non è un destino immutabile.

Il suo lavoro mostra che l’ambiente familiare agisce come un potente modulatore: un contesto stimolante, supportivo e informato può contribuire a mitigare i rischi associati alle SCT, inclusa la Sindrome di Jacobs 47,XYY, trasformando l’ambiente da potenziale fonte di stress in un fattore protettivo.

Chiarimento sul campione

È importante precisare che le conclusioni della Dott.ssa van Rijn si basano su studi condotti su un campione misto di bambini con SCT (XXX, XXY e XYY). I risultati sono presentati per il gruppo nel suo complesso, senza analisi distinte per ciascun sottotipo. Pertanto, è corretto dire che le evidenze si applicano anche alla Sindrome di Jacobs, ma non sono specifiche per questa condizione.

📄 Riferimenti:
van Rijn S, Kuiper K, Swaab H. Beyond the Extra X and Y Chromosome: The Contribution of Familial Risk for Psychopathology to the Neurodevelopmental Phenotype of Children With Sex Chromosome Trisomy. American Journal of Medical Genetics Part A, 2025.
🔗 https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/ajmg.a.64021

Implicazioni dirette per l’associazione

Questa ricerca rafforza la nostra missione: non basta la diagnosi precoce, ma è fondamentale anche l’intervento precoce a livello ambientale. Offrire ai genitori di bambini con Sindrome di Jacobs 47,XYY strategie chiare, supporto psicologico e strumenti pratici, per creare un ambiente strutturato e amorevole, è essenziale per massimizzare il potenziale di sviluppo e affrontare le sfide comportamentali.

Le evidenze confermano che investire nel supporto familiare è un intervento terapeutico tanto importante quanto la gestione medica dei sintomi fisici.

Durante il congresso, l’area tematica “Endocrinologia, Fertilità e Transizione” è stata affrontata in modo approfondito da numerosi esperti internazionali. Tuttavia, l’attenzione si è concentrata quasi esclusivamente sulla sindrome di Klinefelter (47,XXY), lasciando in ombra altre aneuploidie sessuali come la Sindrome di Jacobs (47,XYY), che meriterebbero un’analisi endocrinologica e andrologica altrettanto sistematica.

Relatori che hanno contribuito all’area endocrinologica e andrologica:

  • Dott. Anders Juul (Danimarca) Ha trattato la transizione puberale nella sindrome di Klinefelter, evidenziando le alterazioni ormonali e i cambiamenti corporei legati al testosterone.
  • Dott. Joachim Wistuba (Germania) Ha presentato dati molecolari e cellulari sulla funzione testicolare nei modelli animali XXY, con implicazioni per l’infertilità e l’ipogonadismo,
  • Dott.ssa Emma B. Hasselholm (Danimarca) Ha illustrato la disfunzione microvascolare testicolare nella Klinefelter, suggerendo un legame con ipogonadismo e infertilità.
  • Dott. Andrea Garolla (Italia) Ha discusso la gestione della fertilità nei pazienti con KS, sottolineando l’importanza della diagnosi precoce per migliorare i tassi di recupero spermatico.
  • Dott. Francesco Carlomagno (Italia) Ha presentato l’esperienza del gruppo KING (Klinefelter ItaliaN Group), che coordina oltre 20 centri clinici italiani focalizzati sulla KS.
  • Dott. Jesper Just e Agnete Nørgaard Schou (Danimarca) Hanno esplorato gli effetti della terapia sostitutiva con testosterone su muscolo scheletrico e tessuto adiposo nei pazienti con KS, utilizzando tecnologie avanzate come il single-nucleus RNA-seq.
  • Dott. Andrea Graziani e Dott. Giuseppe Grande (Italia) Hanno analizzato l’impatto della TRT su parametri cardiometabolici e la rilevanza di polimorfismi FSHB/FSHR nella KS.
  • Dott. Daniele Renda Livraghi (Italia) Ha confrontato i livelli di estradiolo e il rapporto E2/TT tra KS e ipogonadismo non-KS, sfatando alcuni stereotipi endocrinologici.

Una lacuna evidente: la sindrome di Jacobs (47,XYY)

Nonostante la sindrome di Jacobs sia stata menzionata in alcune sessioni (es. epidemiologia, neuropsichiatria, sviluppo linguistico), nessuna presentazione ha affrontato in modo sistematico gli aspetti endocrinologici, andrologici o di transizione puberale nei soggetti 47,XYY.

Eppure, la letteratura e l’esperienza clinica riportano che anche gli uomini con 47,XYY possono presentare:

  • Alterazioni della spermatogenesi, con casi documentati di azoospermia o oligozoospermia.
  • Disfunzioni ormonali non sempre riconosciute, con possibili implicazioni per la crescita, la virilizzazione e la salute ossea.
  • Difficoltà nella transizione adolescenza-età adulta, spesso aggravate da una mancata presa in carico endocrinologica.

Come evidenziato anche nell’intervento congiunto delle nostre associazioni italiane e spagnole, la mancanza di protocolli clinici strutturati per il 47,XYY comporta ritardi nella diagnosi e nella gestione, con un impatto significativo sulla qualità di vita delle famiglie.

La nostra proposta

È tempo di estendere l’approccio multidisciplinare anche alla sindrome di Jacobs, includendo:

  • Studi endocrinologici e andrologici mirati
  • Protocolli di monitoraggio ormonale e della fertilità
  • Percorsi di transizione strutturati per adolescenti XYY
  • Formazione dei clinici per riconoscere i segnali precoci

Solo così potremo garantire equità di cura e una reale presa in carico per tutte le aneuploidie sessuali.

Gli interventi hanno evidenziato la necessità di un monitoraggio olistico e a lungo termine delle comorbilità.

Dott. Claus Gravholt – Registri nazionali: mappa delle comorbilità nella 47,XYY

L’area Comorbilità è stata fondamentale grazie al Prof. Claus Gravholt (Danimarca). Il Prof. Gravholt è una delle figure di riferimento per le SCA, e il suo intervento al congresso, The role of TRT on cardiometabolic risk and mortality e Aging with Klinefelter syndrome and bone health, ha in realtà una risonanza che, per noi, va ben oltre la Sindrome di Klinefelter. Il suo lavoro si basa su un approccio epidemiologico su scala nazionale che ha un impatto decisivo anche per la comprensione della Sindrome di Jacobs (47,XYY). 

L’evidenza scientifica e il valore dello studio sui registri nazionali: 

Il Prof. Gravholt e il suo team sono responsabili del più grande e completo studio epidemiologico mai condotto sulla Sindrome 47,XYY, utilizzando i registri sanitari nazionali danesi. 

Un risultato chiave per la Sindrome di Jacobs 47,XYY: 

Questo studio è stato cruciale perché ha permesso di superare le vecchie, parziali conoscenze, fornendo per la prima volta un quadro completo delle comorbilità e dei rischi sanitari a lungo termine associati alla 47,XYY. L’analisi dettagliata sui dati di migliaia di persone ha confermato che la sindrome non è una condizione isolata, ma si associa a un aumentato rischio di specifiche patologie, che devono essere sistematicamente monitorate: 

Disturbi Neuropsichiatrici e del Neurosviluppo (Area di Maggiore Rilevanza) 

Questi sono i problemi più frequentemente diagnosticati e che necessitano di un intervento precoce e mirato: 

  • Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD): Rischio significativamente aumentato. 
  • Disturbi dello Spettro Autistico (ASD): Rischio significativamente aumentato. 
  • Disabilità Intellettiva/Ritardo Mentale: HR >3
  • Schizofrenia e Disturbi Psicotici. 
  • Epilessia e Convulsioni. 

Disturbi Endocrini e Riproduttivi 

Sebbene spesso non sia presente un franco ipogonadismo ipergonadotropo come nella Klinefelter (47,XXY), si riscontrano comunque anomalie: 

  • Ipogonadismo: Sebbene meno frequente e meno grave rispetto al 47,XXY, l’ipogonadismo è a volte presente e richiede attenzione. 
  • Infertilità Maschile: Problemi significativamente aumentati, in linea con l’oligo/azoospermia descritta nella letteratura più recente. 
  • Pubertà Precoce o Ritardata: Sono state osservate anomalie nello sviluppo puberale. 

Patologie Vascolari e Cardiometaboliche 

Questi rischi aumentano con l’età e sono cruciali per la prevenzione a lungo termine: 

  • Ipertensione (Pressione Alta). 
  • Tromboembolismo Venoso (TEV): Rischio di coaguli di sangue, sebbene inferiore rispetto al 47,XXY. 
  • Diabete Mellito Tipo 2. 
  • Obesità. 
  • Dislipidemia (livelli anomali di colesterolo e trigliceridi). 
  • Malattie Cardiovascolari: Aumento generale del rischio. 

Malattie del Tessuto Connettivo e Autoimmuni 

Questa categoria evidenzia la natura multisistemica della sindrome: 

  • Malattie Autoimmuni: Un aumento generale del rischio di sviluppare condizioni autoimmuni, seppur meno marcato rispetto a XXY) 
  • Problemi Articolari e Connettivi: Come l’artrite. 

Disturbi Gastrointestinali e Urologici 

  • Malformazioni Urologiche: Anomalie congenite a carico del sistema urinario. 
  • Malattie Gastrointestinali. 

L’elenco completo dimostra come l’eccesso del cromosoma Y influenzi l’organismo a 360 gradi, rendendo il modello di cura proposto dalle Associazioni, il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA), non solo auspicabile, ma un’urgenza clinica e sociale per garantire la longevità e la qualità della vita dei soggetti 47,XYY

📄 Riferimenti:
Berglund A, Stochholm K, Gravholt CH. Morbidity in 47,XYY syndrome: a nationwide epidemiological study of hospital diagnoses and medication use. Genet Med. 2020;
🔗 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32475987/

Dott.ssa Angela Lucas-Herald – Invecchiamento vascolare e ipogonadismo

La Dott.ssa Angela Lucas-Herald (UK), con l’Oral Communication Vascular Ageing in Conditions Associated With Early Onset Hypogonadism, ha evidenziato l’importanza del monitoraggio del rischio cardiovascolare nelle SCA legate all’ipogonadismo.

📄 Riferimenti:
Lucas-Herald AK, et al. Eur Heart J. 2022;
🔗 https://academic.oup.com/eurheartj/article/43/19/1832/6549830

Dott. Francesco Costantino – Prevalenza della KS e sotto-diagnosi delle SCA

Il Dott. Francesco Costantino (Italia), con la sua Golden Oral Presentation sulla prevalenza della Sindrome di Klinefelter, ha indirettamente sollevato il problema della sotto-diagnosi delle SCA, un problema endemico anche per la 47,XYY.

📄 Riferimenti:
Costantino F, et al. Endocrine Abstracts. 2024;
🔗 https://www.endocrine-abstracts.org/ea/0099/ea0099ep359

Dott. Alberto Ferlin – Diagnosi precoce: vantaggi e prospettive

Infine, il Prof. Alberto Ferlin (Italia), ha sottolineato The importance of the age at diagnosis and advantages of early diagnosis, ribadendo che solo una diagnosi tempestiva, idealmente neonatale, permette di intervenire preventivamente sui potenziali ritardi del neurosviluppo, un concetto centrale anche per la Sindrome di Jacobs. 

Per la prima volta, la Sindrome di Jacobs 47,XYY non era solo citata, ma presente e rappresentata attivamente grazie al nostro poster “Jacobs Syndrome 47,XYY: From Patient Empowerment to Multidisciplinary Care to Bridge the Diagnostic and Care Gap”  e al nostro stand.

Un lavoro che ha suscitato interesse anche tra i clinici, confermando che i dati raccolti dalle associazioni sono fondamentali per costruire nuovi modelli di cura.  

Cosa chiediamo ora e a gran voce 

Come associazioni italiana e spagnola chiediamo ufficialmente che, nel prossimo Workshop Internazionale, venga istituito uno spazio dedicato interamente alla Sindrome di Jacobs 47,XYY, con: 

  • Sessioni plenarie clinico-scientifiche 
  • Confronto tra ricercatori, famiglie e istituzioni sanitarie 

I nostri figli, i nostri ragazzi e gli adulti XYY nel mondo meritano competenze, protocolli e dignità clinica

Non per orgoglio, ma per necessità. 

Desideriamo esprimere tutta la nostra gratitudine e il nostro riconoscimento a:

  • Il Comitato Scientifico e tutti i ricercatori intervenuti, per averci ascoltato con rispetto e attenzione.
  • Le associazioni pazienti presenti, con cui condividiamo la stessa visione.
  • medici e ricercatori che collaborano con noi ogni giorno.
  • Tutti coloro che ci hanno sostenuto, ci sostengono e ci sosterranno.

Se un cromosoma può cambiare una vita, una rete può cambiare un destino. 

Contatti e Collaborazioni 

Siamo aperti a collaborazioni scientifiche, cliniche e istituzionali

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2 pensieri riguardo “Sindrome di Jacobs 47,XYY – da pazienti a protagonisti 

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